venerdì 7 ottobre 2011

Sostanze chimiche comuni nell'ambito domestico e il rischio di allergie nei bambini di eta' prescolare.

Presentiamo il riassunto dell'articolo Common Household Chemicals and the Allergy Risks in Pre-School Age Children pubblicato il 18 ottobre 2010 sulla rivista ad accesso gratuito PLoS ONE dagli autori Hyunok Choi1, Norbert Schmidbauer2, Jan Sundell3, Mikael Hasselgren4, John Spengler1, Carl-Gustaf Bornehag5,6*
1 Department of Environmental Health, Harvard School of Public Health, Boston, Massachusetts, United States of America, 2 Norwegian Institute for Air Research, Kjeller, Norway, 3 Department of Building Science, School of Architecture, Tsinghua University, Beijing, China, 4 Primary Care Research Unit, County Council of Varmland, Karlstad, Sweden, 5 Public Health Sciences, Karlstad University, Karlstad, Sweden, 6 SP Technical Research Institute of Sweden, Boras, Sweden, *E-mail: carl-gustaf.bornehag@kau.se

Contesto: il rischio, dato dall'esposizione a composti organici volatili (VOCs) dentro le mura di casa, di alimentare malattie allergiche inalatorie nei bambini rimane sconosciuto.

Obiettivo: Abbiamo esaminato la concentrazione residenziale di VOCs, emessi da materiali da costruzione, pitture, mobili e altri oggetti il cui uso dipende dallo stile di vita, e i rischi di malattie allergiche multiple, cosi' come la sensibilizzazione IgE in bambini svedesi in eta' prescolare.

Metodi: in uno studio case-control [strutturato per identificare i fattori che possono contribuire a una malattia, N.d.T.] su 198 bambini con asma e allergia e 202 controlli sani, sono stati raccolti campioni d'aria nella camera da letto di ogni bambino. I campioni d'aria sono stati analizzati per il contenuto di otto classi di VOCs.

Risultati: Un'unita' di concentrazione pari al range 3,43 - 15,65 mg/m3 di VOCs della classe "propilen-glicole + glicol eteri" (PEGs) nell'aria della stanza da letto e' stata associata a una probabilita' 1,5 maggiore di essere un caso clinico [v.d. dopo], 1,5 maggiore di sviluppare asma, 2.8 maggiore di sviluppare riniti e 1,6 maggiore di sviluppare eczema. Si e' tenuto conto del genere maschile/femminile, del fumo passivo, delle allergie in entrambi i genitori, della pulizia a umido con agenti chimici, del periodo di costruzione dell'abitazione, della presenza di limonene, allergeni canini e felini, butil benzil ftalato (BBzP) e di(2-etilesil)ftalato (DEHP). Quando l'analisi era limitata ai casi clinici, la stessa unita' di concentrazione e' stata associata a una probabilita' 1,8 volte maggiore di sensibilizzazione IgE, comparata ai casi non sensibilizzati IgE.
Per le altre classi di VOCs non sono state riscontrate simili associazioni.

Conclusioni: proponiamo la nuova ipotesi che i PEGs entro le mura di casa esacerbino e/o inducano i sintomi di allergia multipla, l'asma, le riniti e l'eczema, cosi' come rispettivamente la sensibilizzazione IgE.

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